19 novembre 2009

Le non-coincidenze


Ieri pomeriggio di ritorno verso casa, mi sono fermata alla Feltrinelli con un'amica che doveva ritirare un libro.
Era pieno di polizia davanti l'entrata.. e che sarà mai successo..?
Appena messo piene nel negozio abbiamo sentito una voce inconfondibile e all'unisono, guardandoci, abbiamo esclamato "Beppe Grillo!"
Così vi dedico un testo che ho letto sul suo blog.


Gli altri siamo noi. Siamo noi i diversi. Persone che quando dicono: "albero" intendono dire solo e proprio: "albero". E quando dicono: "disonesto" vogliono dire solo e proprio: "disonesto". Chiamiamo le cose, i delinquenti con il loro nome.
Siamo noi: "The others".
Ci troviamo senza neppure sapere le ragioni alieni in una realtà separata, stranieri di QUESTA realtà. Loro, gli altri a noi, ci credono, ci vivono, ci stanno bene in questa Italia disperata e alla deriva.
Gli è sufficiente pensarsi in Paradiso per negare l'Inferno.
Noi, gli altri, non ci riusciamo. E' più forte di noi. Rompiamo amicizie, legami familiari, rapporti di lavoro perché, pur con tutto l'autocontrollo di cui siamo capaci (che è molto poco), non riusciamo a stare zitti.
Noi siamo altrove. Non possiamo vedere ciò che non esiste.
Gli altri a noi invece possono, vogliono credere all'informazione che li lega al suolo. Sono dotati di super poteri all'incontrario e portano una corazza che non si può scalfire.

Potrebbero volare, ma non sanno di avere le ali.


Se gli altri siamo noi, gli altri a noi sono la maggioranza assoluta degli italiani. L'altro è infatti tale solo se è in minoranza, per questo è altro, per questo è un diverso. E' minoranza di una maggioranza. La sua voce può sembrare sgradevole, ciò che dice antipatico. E' un ufo sociale, un marziano. Uno che nega l'evidenza condivisa da tutti, che parla per partito preso.
Chi è altro è un sopportato al pranzo della domenica, alle discussioni tra amici, alla macchinetta del caffè aziendale, nella sala d'aspetto del medico. Un rompicoglioni, un attaccabrighe, uno che mette in discussione i telegiornali, la Chiesa, il Governo. Uno che è altro si sente spesso un po' solo. Sul Titanic vede l'iceberg dove gli altri a lui scorgono banchi di nebbia. Lo sconforto lo prende più per non essere creduto che per il fatto di finire contro una montagna di ghiaccio.
Uno che è altro qualche volta vuole rientrare nel gruppo. Occuparsi delle solite cose per bene di nessuna importanza. Tirare a campare. La vita scorre e chi segue la corrente finisce sempre in qualche fogna.

Ma questo lo viene a sapere solo dopo.


Ieri pomeriggio di ritorno verso casa, mi sono fermata alla Feltrinelli con un'amica che doveva ritirare un libro.
Era pieno di polizia davanti l'entrata.. e che sarà mai successo..?
Appena messo piene nel negozio abbiamo sentito una voce inconfondibile e all'unisono, guardandoci, abbiamo esclamato "Beppe Grillo!"

Abbiamo ascoltato poco perchè ormai era la fine del suo intervento e devo dire che ha urlato molto meno del solito.
Forse perchè si era già sfogato prima ;)



In questo ultimo periodo mi sono un pò persa.
Sto cercando di ritrovarmi. O meglio, ritrovare alcune cose di me e rinnovarne altre.
Ci sono stati degli avvenimenti che non possono essere casuali.. no. No.
Energie si sono messe in moto, devo solo capire cosa vogliono comunicarmi e verso dove mi stanno suggerendo di andare.
Forse sulla buona strada già ci sono..
Spero.

Indi per cui non è una coincidenza che il giorno in cui mi sono fatta il mio primo tatuaggio raffigurante un simbolo che significa "rinascita", sia stato il giorno in cui sarei dovuta davvero nascere..
Ma siccome poi avevo fretta di venir fuori a rompere le palle e non ho mai amato che gli altri decidessero per me della mia vita, sono nata più di un mese prima.

Voi che dite?

:D




Buonanotte.

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